La ne venimmo e lo scaglion primaio Bianco marmo era si pulito e terso, Ch 'io mi specchiava in esso, qual io
paio.
Era '1 secondo tinto, phi che perso, D'una petrina riivida ed arsiccia, Crepata per lo lungo e per traverse. terzo, che di sopra s'ammassiccia,
Lo
Porfido
mi parea
si
Come sangue che
fiammegiante, fuor di vena spiccia.
Sopra questa teneva ambo le piante L' angel di Dio, sedendo in su la soglia, Che mi sembiava pietra di diamante.
Per
tre gradi su di
li
Mi
buona voglia
duca mio, dicendo, chiedi Umilmente che '1 serrame scioglia. trasse
'1
DANTE.
Che luce e questa, Dicean tra
Dal mondo
Non
sali
lor
e
qual nuova beltate
?
perch' abito si adorno errante a quest 'alto soggiorno
mai
in tut la questa etate.
Ella con ten ta aver cangiato albergo, Si
paragona pur
coi piu perfetti.
PETRARCA.